Sharenting e privacy online: che fine fanno le foto dei figli pubblicate sui social media?

Il fenomeno dello Sharenting: rischi e precauzioni

Lo Sharenting, unione di “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità) è il fenomeno di condivisione online da parte di genitori di contenuti che riguardano i propri figli. Questa abitudine, in una società sempre più interconnessa, può celare pericoli sottovalutati che minacciano la privacy e la sicurezza dei minori.

Sui social è comune vedere foto che immortalano momenti speciali: il primo giorno di scuola, la prima recita o scene di vita quotidiana dei propri figli. Capita spesso anche di vedere genitori che annunciano una gravidanza condividendo foto di ecografie. In queste situazioni, spesso senza pensarci, si finisce per condividere dati personali dei propri figli ancor prima che nascano, senza sapere se, una volta cresciuti, sarebbero d’accordo.

Dietro tutto questo,  c’è un dato allarmante: un’indagine condotta dal governo australiano ha evidenziato che circa il 50% del materiale pedopornografico rinvenuto online proviene da immagini e video originariamente pubblicati dai genitori sui social network. Tale dato sottolinea la vulnerabilità dei minori nell’ambiente digitale e la necessità di adottare misure preventive.

Qual è il pericolo di pubblicare foto dei bambini sui social?

Pubblicare foto dei bambini sui social network è un’azione rischiosa. Una volta online, i nostri contenuti diventano accessibili a chiunque, esponendoci a vari rischi:

  • Abusi da parte di malintenzionati: le foto dei bambini potrebbero finire nelle mani di malintenzionati per scopi impropri o illeciti.
  • Uso improprio delle immagini: i contenuti pubblicati potrebbero essere riutilizzati per altri scopi. Ci sono casi di adolescenti vittime di ricatti con foto manipolate dall’intelligenza artificiale partendo da immagini pubblicate sui social. Lo stesso potrebbe accadere con le foto pubblicate dai genitori.
  • Impatto negativo sulla formazione personale: lo sharenting può compromettere la formazione della personalità dei bambini. I genitori scelgono cosa mostrare della loro immagine e delle loro caratteristiche, privando i bambini della possibilità di gestire la propria identità digitale.

Il diritto alla privacy dei minori

Il concetto di “right to be let alone” (diritto di essere lasciati soli), introdotto nel 1890 da Warren e Brandeis, è più rilevante che mai nell’era digitale. Come genitori, dobbiamo chiederci: stiamo rispettando il diritto alla privacy dei nostri figli?

Caso di sharenting: influencer costretta a rimuovere foto della figlia dai social

Un recente caso giudiziario a Pavia ha messo in luce i rischi dello sharenting. Un’influencer con un ampio seguito su Instagram è stata obbligata dal tribunale a rimuovere tutte le immagini della figlia di quattro anni dai suoi profili social. Il padre, preoccupato per l’esposizione della figlia online, ha evidenziato episodi di riconoscimento pubblico e comportamenti non spontanei della bambina.

Questo caso solleva importanti questioni sulla necessità di regolamentare la presenza dei minori sui social media e di proteggere i loro diritti, specialmente in assenza di una normativa specifica per i “baby influencer”. La tutela della privacy e del benessere dei bambini deve essere una priorità assoluta, e questo caso rappresenta un precedente significativo per sensibilizzare l’opinione pubblica e i professionisti del settore sui rischi della sovraesposizione digitale.

Precauzioni per pubblicare foto dei minori sui social

Il Garante della Privacy, nel suo ruolo di prevenzione e informazione, ha intensificato l’attenzione sul tema, in quanto lo sviluppo delle tecnologie e l’aumento dell’uso dei social media hanno incrementato i rischi associati alla condivisione di contenuti. Ecco alcune precauzioni consigliate che potremmo adottare per proteggere i nostri figli:

  • Rendere irriconoscibile il viso del minore: utilizzare programmi per “pixellare” i volti, disponibili gratuitamente online.
  • Coprire i volti con emoticon: utilizzare faccine per nascondere i volti.
  • Limitare la visibilità delle immagini: impostare le foto sui social network in modo che siano visibili solo a persone fidate.
  • Evitare la creazione di account social dedicati al minore.
  • Comprendere le informative sulla privacy: leggere e comprendere le informative sulla privacy dei social network su cui carichiamo fotografie e video.

Prima di condividere contenuti delicati con la nostra rete, è essenziale riflettere sui dati personali che stiamo divulgando e adottare un’ottica di protezione e sicurezza per i nostri figli. I rischi reputazionali e la possibilità di imbarazzo futuro sono ulteriori motivi per essere cauti con la condivisione di contenuti online. Il Garante della Privacy ha infatti  evidenziato segnalazioni da parte di adolescenti che lamentano una pubblicazione eccessiva di immagini da parte dei genitori.

Nel nostro prossimo evento online, ci sarà spazio per parlare anche di sharentig e di tutela dei dati personali dei minori. Sarà possibile partecipare gratuitamente iscrivendosi qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Torna in alto